«Il decisionismo che non decide. Una politica fatta di annunci e fumo. E i nodi vengono al pettine». Con queste parole Tommaso Sgarro, Consigliere di centrosinistra, commenta quanto accaduto nelle scorse ore, con il provvedimento di sequestro dell’impianto di biostabilizzazione effettuato dal nucleo NOE dei Carabinieri di Bari, con annesso procedimento penale aperto nei confronti di SIA srl, rappresentante legale Giuseppe De Venuto, Direttore Generale Michele Centola, Presidente del Consorzio Franco Metta e Direttore Tecnico Domenico Pellegrini.
«Appresa la notizia del sequestro penale degli impianti gestiti da SIA – prosegue il Segretario cittadino Pd -, prevediamo già quale sarà la reazione del Presidente del Consorzio e Sindaco di Cerignola, troverà il capro espiatorio di turno provando a sollevare la solita cortina fumogena. Questa volta, però, non può funzionare. Trascorsi nove mesi di presidenza, era perfettamente a conoscenza di quali fossero i problemi e le priorità della società di gestione e degli impianti di Forcone Cafiero. Sa benissimo di un’AIA risalente a circa due anni fa che prevedeva l’adeguamento dell’impianto di biostabilizzazione. Sa benissimo di una gara conclusa per l’adeguamento dello stesso, di un ricorso al TAR che ad oggi non si è ancora pronunciato. La tutela dell’ambiente e della salute pubblica imponeva comunque – precisa Sgarro – di procedere in quanto beni degni di maggior tutela rispetto ad eventuali pronunce amministrative sfavorevoli».
«In tutti questi mesi non una parola su quali modelli di raccolta si intendono realizzare – evidenza il leader dell’opposizione di centrosinistra -, quali percentuali di raccolta differenziata si intendono raggiungere, i tempi e le risorse necessarie. Se e quando si intende procedere alla realizzazione dell’impianto di compostaggio. Si tratta, è noto a tutti, di progetti e strategie già messe a punto dalla passata dirigenza. Non sappiamo se questa amministrazione, il Consorzio e i suoi dirigenti li ritengano validi e fattibili. Non sappiamo nulla. Intanto, oltre al sequestro dell’impianto di biostabilizzazione – fa notare il piddino -, è prossimo l’esaurimento definitivo della discarica di soccorso in attività. A quel punto, oltre ai maggiori costi per smaltire altrove si aggiungeranno quelli relativi al trattamento dei rifiuti che, sino all’adeguamento dell’impianto, non potrà essere effettuato per il totale delle quantità ora conferite. Costi che, ovviamente, graveranno per intero sui cittadini di Cerignola e degli altro otto Comuni dell’ex ATO FG/4». «Adesso arriva la denuncia al Sindaco e altre tre persone. Il futuro è nero. Sappiamo sin d’ora chi dovremmo ringraziare per un’emergenza che – conclude Sgarro – poteva essere tranquillamente evitata e che ci costerà moltissimo in termini ambientali e finanziari».
SGARRO NON TI SFIATARE, TANTO COME SEMPRE E’ COLPA DELLA GENITLE. IO L’HO CITATA PER DANNI QUANDO A CASA MIA C’E’ STATA L’INFILTRAZIONE D’ACQUA DAL SOFFITTO
CHE S PASS