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    Tekra replica a Sgarro. Oltre le parole resta il danno per diversi lavoratori

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    Tekra, l’azienda che si occupa della raccolta di rifiuti, replica alle questioni che hanno interessato alcuni operai, ai quali è stata prospettata la possibilità di passare da amministrativi ad un inferiore livello contrattuale nell’area spazzamento e raccolta. L’ex-consigliere Tommaso Sgarro aveva lanciato l’allarme, «Tekra vuole licenziare 7 persone. Intervenga la Commissione, fatto grave e illegittimo». Non ci sta l’azienda campana, che replica: «La Tekra ha effettuato un passaggio di cantiere sulla base di un personale inizialmente tarato su un’area più ampia di quella comunale e adibita a servizi differenti rispetto a quelli di aggiudicazione» scrivono da Angri, seppure il personale che prima lavorava sull’intero bacino era già stato suddiviso, ergo Tekra sapeva già chi transitava alle proprie dipendenze, con che mansione, con quale retribuzione e a che titolo.

    Sempre la società subentrata parla di «serena, proficua e sistematica interlocuzione con le organizzazioni sindacali con le quali è stata da subito chiarita la necessità di procedere ad una riorganizzazione che è necessaria allo scopo di rendere alla comunità il miglior servizio di igiene urbana possibile. Dunque le comunicazioni inviate alle maestranze, lungi dall’essere lettere di licenziamento, sono solo espressione della esigenza di mettere a profitto delle energie lavorative di tutte le maestranze nell’interesse della collettività». E’ dunque opportuno precisare che non vi è stato alcun accordo con i sindacati ma semplici interlocuzioni senza un definitivo punto d’arrivo, che invece oggi Tekra inserisce nell’intero dialogo con le maestranze.

    «Le interlocuzioni istituzionali e sindacali, mai interrotte, non hanno mai avuto ad oggetto il licenziamento del personale, bensì la migliore organizzazione nei limiti dell’art. 7 del CCNL di settore, da subito attivato dalla società» scrivono dall’azienda. Detto in modo più semplificato un passaggio da amministrativi a operatori di raccolta differenziata. Questo «allo scopo di salvaguardare il livello occupazionale» attraverso «il demansionamento nel 3A livello del CCNL». E per chi non accetta «non potremo fare altro che agire unilateralmente» si legge. Dunque soluzione definitiva e unilaterale, rispetto alla quale sono diversi i dubbi e le perplessità, presto sul tavolo dei tre commissari straordinari.

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