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    Inaugurato il Polo Museale Civico di Cerignola

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    Si è svolta ieri sera, alla presenza di autorità locali e regionali (presenti il Sindaco Giannatempo e l’Assessore Regionale Barbanente, ndr), la presentazione ufficiale del Polo Museale Civico di Cerignola, una struttura ubicata all’interno dell’Exopera, in Piano San Rocco (già Patrimonio Unesco, ndr), frutto dell’unione di diversi aspetti che testimoniano le vicende storico culturali della città e del territorio. Tuttavia l’anteprima è stata ‘guastata’ nei giorni precedenti da qualche politico-storico che ne ha diffuso le immagini anzitempo. Il complesso, così come presentato al pubblico, è costituito da tre sezioni: il Museo del Grano, in cui si parla della storia di un cereale, tra i più conosciuti al mondo, legato alla tradizione agricola locale; il Museo Multimediale del Piano delle Fosse per raccontare attraverso immagini e foto la storia più antica della città; e, infine, la Galleria dei Cerignolani Illustri da Giuseppe Di Vittorio a Giuseppe Pavoncelli, passando per Pasquale Bona e Nicola Zingarelli che pur in ambiti diversi si sono affermati nel mondo. Il logo è stato creato da Marcello Carbone, mentre l’allestimento a cura della Pro Loco guidata da Antonio Galli, in collaborazione con le Associazioni Oltre Babele, Iris e Terra Nostra e il Gal Piana del Tavoliere.

    La sala – intitolata al regista teatrale Nucci Ladogana, scomparso quattro anni fa – nella quale si è tenuto l’evento era gremita di tanta gente che non è voluta mancare a questo importante appuntamento; il Direttore Onorario del Polo, Francesco Paolo Maulucci, in esclusiva per lanotiziaweb.it, ha raccontato le proprie emozioni: “sono onorato di ciò, faremo in modo di non deludere le aspettative della città; abbiamo tanti progetti in cantiere e cercheremo di realizzarli con l’apporto e la collaborazione di tutti”. La benedizione affidata a Don Carmine Ladogana, Vicario della locale Diocesi. Ad introdurre il saluto di Franco Conte, consigliere comunale delegato alla Cultura: «E’ un giorno importante per questa città, perché la nascita del Polo Museale Civico premia gli sforzi profusi da diverse persone nel portare a compimento tutti gli interventi messi in campo per riqualificare un’area di primaria importanza come il Piano delle Granarie, suggestiva espressione della nostra civiltà contadina, bene monumentale praticamente unico nel suo genere, strappato all’incuria e al degrado durati troppi anni». Un museo che parte da lontano, ha aggiunto il presidente della Pro Loco, Antonio Galli, «per la cui nascita si deve dire grazie anche a persone che in passato si sono date molto da fare in questo senso, come Michele D’Emilio e Cosimo Di Laurenzo».

    Dare nuova linfa, attraverso il Polo Museale, al Piano delle Fosse, significa rimettere le mani sulla nostra storia. Lo ha detto il Sindaco Antonio Giannatempo: «Abbiamo investito tante energie come Amministrazione per far conoscere a tutti questa area di ben 26mila metri quadri, ultimo esempio di una modalità di conservazione del grano tipica della Capitanata prima dell’avvento dei silos metallici fuori terra; si creano così le premesse per avviare un’operazione di marketing culturale del territorio. Dobbiamo ora recuperare il tempo perso sfruttando le nostre eccellenze. Tra queste, anche il Museo di Torre Alemanna, uno degli ultimi complessi monumentali teutonici rimasti, che verrà aperto entro pochi mesi». Il vicepresidente regionale Angela Barbanente ha spronato l’Amministrazione e la città a non fermarsi qui, perché «un museo non può essere concepito come un semplice luogo in cui depositare beni della memoria, ma come una fucina di idee, uno strumento per produrre cultura. Non ci può essere un contrasto tra beni ed attività culturali; queste servono a rendere fruibile una struttura come un museo; servono dunque programmi all’altezza per tenere in vita una creatura come questa, a cui auguriamo lunga vita. E’ un luogo della memoria, questo, ma anche un luogo del futuro; è quindi necessario creare una rete con altri musei del territorio, unire le forze per evitare che tante energie e risorse vengano disperse». Dopo l’intervento di Barbanente, sono state inaugurate le altre sale del museo, intitolate ai nostri concittadini Carmine Buttiglione, Tommasino Conte, Maria Conte e Daniele Cellamare. A chiudere la serata, “I giorni del Grano”, uno spettacolo musicale di Michele Dell’Anno e Gaetano Ruggiero dedicato al cereale simbolo della nostra terra.

    Scelta estetica quanto meno rivedibile riguarda gli ornamenti esterni, con bandiere gialloblu simil-stadio fissate sui balconcini esterni dell’ex plesso Opera Pia Monte Fornari, e nell’atrio antistante l’ingresso del Polo stesso; un abito, per un luogo di proposta culturale, che meriterebbe di certo sarti migliori. In definitiva «Cerignola – si legge nell’odierna nota stampa – può finalmente contare su un suo polo museale […] alla cui creazione si è arrivati superando ostacoli di ogni tipo». Dopo alcune ore gli ostacoli ci sono ancora (basta guardare la foto, ndr).

    Vito Balzano – Mimmo Siena

    3 COMMENTS

    1. Nemmeno un commento. Interessante. Io la trovo una cosa quasi del tutto inutile. Un Museo del Grano che altro non sarebbe che un insieme di testimonianze etnografiche di origine contadina. A quanto vedo dalle foto, anche male assortite ed allestite. Per questo settore c’è da 30 anni il Museo Etnografico Cerignolano che, a differenza di questo, quanto meno non ha perduto negli anni tutti gli oggetti raccolti. Che da 30 anni apre gratuitamente alla gente senza aver chiesto e beneficiato di fondi comunali od extra-comunali. Tutto con il proprio sangue e sudore e la soddisfazione di aver ricevuto negli anni la fiducia e, quindi, i lasciti (in oggetti) della gente. Un Museo del popolo, se vogliamo. Lasciamo perdere che è meglio.

      La cosa curiosa però è questa. Come mai, per quanto riguarda la “gestione”, il Comune non ha realizzato un bando o per lo meno una consultazione con tutto il mondo associativo per poter dare a tutti la possibilità di accedere ad uno straccio di selezione? Mi pare una cosa arbitraria, quasi una scelta politica e che, in quanto tale, è e sarà caratterizzata da una vita (gestionale) molto breve…

      • Gentile signor Leonardo, per me sta dando dei giudizi troppo…dico troppo… affrettati… la invito prima di tutto a visitare il Polo Museale e le dico che se avesse partecipato alla conferenza di apertura del Polo Museale…avrebbe capito tante cose…

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