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    Metta: “Che ci fa la Ladisa in zona industriale?”

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    Di seguito pubblichiamo un comunicato giunto dal movimento politico La Cicogna: argomento della nota la società di ristorazione Ladisa, che fornisce i pasti alle mense scolastiche ma la cui sede è sita nella zona industriale. A firma di Franco Metta, il documento si rivolge a tutte le autorità, cittadine e non, politiche e di salvaguardia della salute e della sicurezza pubblica, ricostruendo l’intero caso.

    Sento un insistente rumore di stoviglie provenire dalla zona industriale di Cerignola. Rumore di stoviglie dalla zona industriale ?

    Mha……. Ad occhio e anche……ad orecchio……… la cosa mi sembra strana, stramba,una “ cosa cerignolana”.

    In zona industriale – zona PAAP – si trova via dei Fornaciari; in via dei Fornaciari c’è la LADISA.

    Il rumore di stoviglie viene da lì: si preparano a somministrare pasti ai nostri bambini delle scuole.

    Si accingono a prepararli nel centro cottura di via dei Fornaciari: proprio quello di cui ci siamo occupati noi de “La Cicogna”, qualche mese fa’. Quello allocato in mezzo alle aziende pericolose,che in zona industriale,trattano,stoccano e bruciano rifiuti speciali ospedalieri.

    La prima domanda è: che ci fa un centro di cottura in una zona industriale?

    Giro la domanda all’ing. Vito Mastroserio, dirigente comunale addetto alla urbanistica e al PRG.

    LA RISPOSTA NELLA NOTA 7499 DELL’8 MARZO 2010.

    “L’attività espletata dalla ditta Ladisa,cioè di “ ristorazione collettiva assistenziale – mensa scolastica – centro di cottura con annesso deposito”, secondo la classificazione delle attività economiche ATECO 2007 rientra nella categoria generale di “attività dei servizi di ristorazione” e non inclusa nelle categorie definite come industrie alimentari; pertanto,non essendo tale tipo di attività contemplata tra quelle insediabili nella zona industriale – artigianale PAP 1^ fase – lotti artigiani, ZONA IN CUI E’ UBICATA LA SEDE OPERATIVA DELLA DITTA LADISA, ne consegue,a parere dello scrivente,L’INCOMPATIBILITA’ URBANISTICA DELLA STESSA RISPETTO ALLE DSTINAZIONI POSSIBILI IN DETTA ZONA”.

    Dunque, a parere del dirigente ingegner Mastroserio quel Centro di Cottura in via dei Fornaciai non ci può stare. La seconda domanda è:

    come ci è finito in zona industriale un centro di cottura?

    Ancora la parola all’ingegner Mastroserio ( e alla esperta in attività amministrativa urbanistica dottoressa Daniela Conte).

    “Dagli atti dell’ufficio urbanistica è emerso che i lotti nn. 49- 50 – 51 del Pap prima fase risultano assegnati in diritto di proprietà alla ditta “Camiceria Futura di Raddato Maria”,giusta convenzione rep. N.168549 del 27 ottobre 1999 a rogito del notaio Ada Ruo per la realizzazione di un opificio artigianale destinato al confezionamento di camice con annessa palazzina e pertinenze; stante quanto disposto dall’art. 14 della stessa convenzione,la ditta Raddato NON POTEVA CONCEDERE IN USO L’IMMOBILE ALLA DITTA LADISA IN QUANTO ANCORA SOTTOPOSTO AL VINCOLO DECENNALE DI CUI ALL’ART.14,con ciò ponendo in essere un atto nullo,poiché in violazione delle disposizioni contenute nella convenzione.”

    Eccola qua la “ cerignolanità” della situazione. Un centro cottura aperto in una zona,dove questi insediamenti sono vietati. Aperto in un lotto a tutt’altro destinato. Lì – invece che camicie – si “fanno” pasti.

    QUALI GLI OBBLIGHI DI LEGGE ORA?

    L’ingegner Mastroserio è competente a revocare la convenzione con la ditta Raddato Maria,facendo dichiarare la nullità della convenzione per inadempimento da parte della Raddato e agendo giudiziariamente per la restituzione dei manufatti e il risarcimento dei danni.

    Il dirigente del settore edilizia privata ed ambiente è competente a disporre immediatamente la chiusura del centro cottura.

    Il comandante dei Vigili Urbani deve sopraintendere alle operazioni di verifica della attività che in quell’immobile si svolge,provvedendo alla esecuzione delle ordinanze di chiusura,che del tutto urgentemente il Sindaco con l’assistenza del Suo fattivo ed operoso assessore alla cultura e alla pubblica istruzione DEBBONO IMMEDIATAMENTE ADOTTARE.

    Invece, siamo al 27 settembre; il 1 ottobre inizierà il servizio mensa; e ancora tutto è restato immutato.

    Il 14 settembre avevo chiesto informazioni e notizie.

    Questa è la situazione da marzo scorso: NESSUNO E’ ANCORA INTERVENUTO.

    L’assessore alla Cultura fa l’attacchino davanti alla scuola MARCONI, confermando la propria vocazione all’essere galoppino elettorale,piuttosto che amministratore. L’assessore alla Salute si occupa unicamente ed esclusivamente di piccioni morti; con qualche rara incursione sul tema: preparazione e cottura della pizza a sette sfoglie,che gli vale lo sconto quando cena da Rosario Di Donna; della mensa, della Ladisa, dello stesso ingegner Mastroserio non s’è occupato nessuno.

    CE NE OCCUPIAMO NOI, I GIALLO AZZURRI DELLA CICOGNA.

    Con i documenti che ho citato:

    1)      Nota 6676 del 2 marzo 2010 a firma Custode Amato;

    2)      Nota 7499 dell’ 8 marzo 2010 a firma Vito Mastroserio;

    3)      Nota 7923 dell’ 11 marzo 2010 a firma dell’ing. Custode Amato;

    4)      Raccomandata a.r. a firma del Consigliere Comunale Metta in data 15 settembre 2010;

    5)      Nota n.24663 a firma dell’ingegner Vito Mastroserio;

    questo testo sarà recapitato – in primis – alla Procura della Repubblica di Foggia,perché verifichi la eventuale sussistenza di delitti nella condotta di tutti i soggetti – pubblici e privati – coinvolti nella vicenda e che dalla stessa hanno tratto vantaggi – patrimoniali e non – illegittimi.

    Per le iniziative che autonomamente possono adottare sarà inviato anche ai responsabili locali e comandanti de

    TENENZA DELLA GUARDIA DI FINANZA DI CERIGNOLA;

    DIRIGENTE LA SQUADRA POLITICA DEL COMMISSARIO DI POLIZIA DI CERIGNOLA;

    COMANDANTE COMPAGNIA CARABINIERI DI CERIGNOLA.

    Vanno correttamente informati,sia perché adottino i provvedimenti di loro competenza,sia perché,in caso di omissione, rispondano dinanzi alle autorità penali e civili della Repubblica, i seguenti soggetti pubblici:

    DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE SERVIZIO IGIENE E SANITA’ PUBBLICA;

    DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE ASL FG

    SERVIZIO ARPA  PUGLIA FOGGIA

    COMANDO NAS CARABINIERI DI PUGLIA.

    Credo che in qualche imbarazzante omissione siano finora incorsi alcuni funzionari del Comune di Cerignola,per cui urge rimettere una copia del testo in questione a:

    dottor Filippo Re,segretario generale;

    ing. Vito Mastroserio,dirigente urbanistica(“oltre alle parole occorrono i fatti, Vituccio!);

    ing. Custode Amato,dirigente settore edilizia privata;

    avv. Giuseppe Mandrone, Comandante Polizia Municipale (se libero da impegni televisivi);

    dirigenti settore cultura e istruzione e dirigente SUAP.

    Infine i politici \ amministratori:

    Sindaco; Assessore alla Urbanistica; Assessore alla Salute; Assessore all’Ambiente; Assessore alla Cultura e Istruzione Pubblica.

    Quando, mesi or sono, ci occupammo,come Movimento Politico La Cicogna del centro di cottura della Ladisa in Cerignola, la ditta,a mezzo del proprio legale, minacciò azioni giudiziarie e richieste di risarcimento danni.

    Promisi che,da consigliere comunale, mi sarei occupato nuovamente del centro cottura Ladisa.

    Ogni promessa è debito!

    Specie quando,per la vicinanza al centro cottura,di attività industriali pericolose ed inquinanti, mantenere questa promessa è un debito di onore con i bambini di Cerignola e i loro genitori.

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