Nel raccontare quel che accade un giornale può risultare tante volte profetico, anche se spesso così non è: semplicemente si é guardata la realtà con schietto realismo. Il 2 novembre 2011, quasi due anni fa, lanotiziaweb.it in un articolo intitolato Cerignola, il business degli affitti agli stranieri. 100 euro a testa proponeva a carte scoperte quanto accade quotidianamente in città.
«L’affitto in queste case-dormitorio si paga per persona, 100 euro a testa al mese. E alla domanda “l’affitto lo paghi al proprietario della casa?”, il ragazzo ci risponde che l’affitto lo ritira direttamente colui che “trova il lavoro”, ovvero il “caporale”. “Chi trova lavoro, trova anche casa”. E in città tutto tace. Tutti lo sanno, alcuni fanno finta di non saperlo, qualcuno chiude un occhio, altri li chiudono entrambi».
Nessuno all’epoca mostrò particolare sensibilità al problema, nemmeno chi si professa demagogicamente schierato dalla parte dei più deboli. A settembre 2012, dopo diverse sollecitazioni giornalistiche sul tema ad opera di questa testata, il Sindaco chiede un incontro al Prefetto. Sul tavolo il tema degli stranieri. Risolto qualcosa? Niente, il ‘tema’ va nel dimenticatoio. Dopo i fatti di cronaca degli scorsi giorni (due “caporali” arrestati: 20 euro per 10 ore di lavoro, ndr) il Sindaco Giannatempo esprime sdegno. Soltanto (?), verrebbe da chiedersi. Perché non si controlla nei quartieri “ghetto” della città, luoghi dove il malaffare é di casa. Perché non si controllano le abitazioni, i proprietari e tutto quanto gira intorno?
«Non è possibile continuare così – afferma Giannatempo -, non si può ridurre quest’episodio a un caso di sfruttamento di romeni da parte di altri romeni. Se queste persone si permettono di fare certe cose, è perché esistono coperture precise delle quali si servono per realizzare i loro disegni criminali». L’amministrazione comunale dal canto suo cosa fa per contrastare tale fenomeno? «Deve proseguire l’azione di contrasto che finalmente, da qualche mese, le istituzioni preposte stanno conducendo. Le norme ci sono, vanno applicate. Ma nulla basterà – conclude Giannatempo -, se non ci sarà una decisa presa di posizione da parte delle forze sociali sane del nostro territorio». Lanotiziaweb.it una posizione precisa l’ha presa, ora a chi tocca?