Anche il Liceo Classico “N. Zingarelli” ha aderito, con autorizzazione del MIUR, alla sperimentazione del cosiddetto “Liceo breve”, percorso che prevede – a partire dall’a.s. 2018/2019 – la riduzione degli anni scolastici da cinque a quattro ed un piano di studio potenziato al cui termine gli studenti riceveranno il diploma di maturità come i loro colleghi del percorso quinquennale. A fare compagnia allo “Zingarelli” c’è l’IISS “A. Righi” che ha deciso di adottare il sistema quadriennale all’indirizzo “Scienze applicate”. Come ha spiegato ai microfoni de lanotiziaweb.it la dirigente Giuliana Colucci, l’idea di sperimentare questo nuovo sistema nasce dall’esigenza di calare i ragazzi in un contesto scolastico e lavorativo vicino a quelle che sono le dinamiche europee: “I ragazzi che sceglieranno questo percorso avranno l’opportunità di confrontarsi con i loro coetanei a livello europeo. Nel mercato del lavoro vengono sempre più richieste nuove competenze ed un’età più bassa ma, mentre i ragazzi negli altri paesi europei escono dalle scuole a 17 anni, in Italia sono inseriti in un percorso scolastico più lungo”.
La riduzione degli anni scolastici non significa una riduzione delle ore di studio: il monte ore infatti risulta incrementato di circa 400 unità nel corso dei quattro anni, con 36 settimanali e 1188 totali per i primi tre anni, che salgono a 37 settimanali e 1221 complessive nel corso dell’ultimo anno. Sebbene lo studio rimanga saldamente ancorato alla conoscenza dei Classici e della Lingua Latina e Greca, novità dal punto di vista metodologico saranno l’introduzione di una nuova materia nominata “Comunicazione digitale” – attività interdisciplinare che mira a mettere a servizio della didattica per l’appunto i sistemi di comunicazione digitale -, le codocenze e l’organizzazione tematica dei percorsi di studio. Una rivoluzione di metodo ma non dei contenuti: “Si tratta di organizzare un nuovo modo per impostare le mappe cognitive degli studenti sfruttando la loro intelligenza ed evitando ripetizioni superflue – spiega la dott.ssa Colucci – I ragazzi verranno indirizzati sul lavoro di sviluppo delle competenze molto più veloci e ‘smart’ anche attraverso l’uso di tutti i nuovi sistemi informatici”.
Elemento fondamentale del percorso è l’internazionalizzazione, processo che prevede l’inserimento di nuove materie quali lo studio della Lingua Inglese e Francese con docente madrelingua e 200 ore di attività di stage all’estero in paesi anglofoni e francofoni nel corso del III° e IV° anno. “Abbiamo pensato di inserire il percorso bilingue per dare continuità con gli studi delle scuole medie, ma anche perchè il Francese è la lingua madre dell’Europa, anche alla luce della Brexit – ci spiega la dirigente – Gli stage all’estero avranno valenza di alternanza scuola-lavoro e forniranno ai ragazzi quelle competenze per essere cittadini d’Europa”. Al di là delle critiche e dei dubbi sollevati da esperti ed addetti ai lavori sul sistema del “Liceo breve”, il progetto sembra aver ricevuto un feedback positivo sul territorio: “Abbiamo avuto una buona risposta. Dapprima grande curiosità, poi le iscrizioni che ci permetteranno di formare la classe sperimentale da 24/25 alunni, come previsto nel progetto. Ancora una volta il sistema scolastico di Cerignola si dimostra sensibile alla sperimentazione ed al cambiamento”.