More

    HomeEvidenzaE' il Piano Regolatore il prossimo scoglio. Diverse le vie possibili

    E’ il Piano Regolatore il prossimo scoglio. Diverse le vie possibili

    Pubblicato il

    Che il mattone sia il “motore” della città si era capito da tempo, ma c’è un importante grido inascoltato. Ci sono tutti quei piccoli proprietari terrieri, quelle persone che hanno 500, 600, 1000 metri di terreno e vogliono edificare un proprio tetto. Questa fetta di città è stata dimenticata dalle faraoniche lottizzazioni dell’amministrazione Giannatempo, come già in precedenza era accaduto con altre amministrazioni dal 2005 in poi. Alcuni di questi piccoli proprietari parlano perfino di rassicurazioni ricevute in passato, in periodo elettorale, circa lo sblocco delle proprie personali situazioni. Ma il punto è un altro. E le domande sono precise. Le piccole costruzioni muovono economia? Il cittadino medio ha diritto a costruirsi la casa sul proprio terreno, nel rispetto sempre delle regole? E ancora. Le macchie di leopardo, ovvero quelle zone non costruibili, poste tra o limitrofe a zone costruibili, sono un ostacolo da rimuovere?

    La linea di Giannatempo è nota già dallo scorso 30 agosto, manifestata in una intervista a lanotiziaweb.it: «Non vogliamo fare alcuna variante. Piuttosto penso ad un altro strumento, il PUG. Il vecchio PRG ha fatto il suo tempo, nel bene e nel male. Oggi c’è questo nuovo strumento e quindi punterei più su quello». Di sicuro incerta è invece la linea dei singoli gruppi. Il G.A.M. pochi giorni fa in occasione della riunione con i tecnici del Politecnico di Milano aveva espresso, per bocca di Netti, la volontà di procedere a decisioni condivise anche su tale tema, altrimenti fuori dalla maggioranza. L’UdCap potrebbe essere in accordo con la linea del Sindaco. Il Pd è al lavoro per una proposta alternativa guidata dall’obiettivo comune di tutelare quei cittadini (privati) che vorrebbero costruire sul proprio suolo. Della stessa idea potrebbe anche essere La Cicogna e il solo Ruocco dei MpT. Sicuramente questo sarà un ulteriore scoglio per l’amministrazione Giannatempo, l’ennesimo banco di prova su cui temprarsi o sciogliersi.

    4 COMMENTS

    1. Sono convinto che i 4 dissidenti sono solo dei veri opportunisti che vogliono anche loro guadagnarci dalla storia delle costruzioni.

      Sarebbero veramente solo da cacciare.

      Andate via così non fare