Prosegue senza sosta l’emergenza incendi in agro cerignolano. E’ di ieri, nel tardo pomeriggio, la notizia di un nuovo intervento dell’Unità di Protezione Civile della Misericordia di Cerignola che, con il proprio modulo antincendio, è giunta presso la Masseria in Contrada dell’Olmo nelle vicinanze di Cerignola Campagna, per spegnere circa dieci ettari di terreno tra oliveto, terreno incolto e tanta erbaccia, invasi dalle fiamme, molto probabilmente generate dolosamente, come spesso accade in questo periodo dell’anno. Il vento, che soffiava incessante nella giornata di ieri, ha contribuito al rapido propagarsi delle fiamme, che sono arrivate a lambire anche altri alberi d’olivo siti nelle immediate vicinanze di terre confinanti. Inoltre, nonostante il pronto intervento dei volontari, il fuoco è arrivato a toccare, seppur marginalmente, anche i binari della stazione ferroviaria di Cerignola Campagna. I ragazzi della Misericordia di Cerignola hanno operato in modo egregio su segnalazione della Sala Operativa della Protezione Civile della Regione Puglia, cercando di circoscrivere il fuoco molto alto e minaccioso, al fine di scongiurare ogni evento negativo e salvaguardando la propria incolumità.
Riflessione Purtroppo non è la prima volta che ci troviamo a trattare notizie di questo genere e, quasi certamente, non sarà neanche l’ultima. Esiste un problema culturale e una diffusa idea per cui, bruciare le sterpaie contribuisce a rendere più pulito il proprio terreno. Questa azione viene condotta da numerosi braccianti, incuranti dei pericoli che incombono. I forti venti, l’incapacità di domare le fiamme, e una buona dose di incosciente eroismo (‘riesco a controllarlo’), contribuiscono a rendere sempre più pericolosi questi roghi. Inoltre, specie per quei terreni adiacenti il centro cittadino, le fiamme molto spesso, sfuggendo al controllo di chi le alimenta, finiscono per lambire case, e intossicare l’aria per decine di metri. Altra considerazione: le sterpaglie immediatamente prossime alle strade statali e alle autostrade. In passato, ma anche poche settimane fa, il fumo prodotto dalle fiamme, ha invaso le corsie provocando incidenti mortali. Molto spesso la superficialità umana travalica di gran lunga il buon senso.
Ma ci vuole tanto a rintracciare i responsabili di questi roghi? E’ tanto difficile? Dopo la raccolta del grano si incendia il cosiddetto rstucc.Chi ha interesse a farlo? Dobbiamo ancora ascoltare e sentire le tristi notizie di automobilisti che muoiono a causa del fumo provocato da questi incendi? Chi ha il dovere di intervenire, intervenisse. La legge che cosa prevede per questi incendiari?
legge regionale puglia n. 15/97!
comunque è vietato accendere roghi nelle stoppie!
art. 2 comma 1
1. Le operazioni di accensione e bruciatura delle stoppie nei campi a coltura cerealicola sono vietate nel periodo compreso tra il 1° giugno e il 31 luglio, tranne che per le superfici irrigabili utilizzate per le colture di secondo raccolto, per le quali le operazioni di bruciatura possono essere anticipate, previa autorizzazione del Sindaco, a partire dal 1° luglio.
Allora perchè non si applica? Qui si mette a rischio la salute pubblica, se ha ancora un valore la salute pubblica, visto i tagli che adesso il governo Monti si sta apprestando ad effettuare nella sanità.
Non sempre i roghi sono dovuti da incendi provocati volontariamente dagli agricoltori.Sono anche io un’agricoltore e vi posso assicurare che appiccare un incendio non solo provoca danni a colture vicine(come mi è già capitato di subire)ma genera una elevata possibilità di infertilità al terreno stesso. c’è da dire che qui nella zone della fontana del bue a circa 8 km da Cerignola il comune non si è mai degnato di fare lavori di bonifica sia per quanto riguarda le campagne con le relative marene che vicine alle relatiive abitazioni,provocando così non incendi causati da sterpaglie ma anche infezioni di ogni tipo.
Vet ca chi o fè la bunefc goj u Conzorzj non u Comoun!!!!!!