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    Sui debiti gema, Giannatempo: “massimo sforzo per recuperare le somme”

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    “Le azioni finora intraprese dall’Amministrazione Comunale dimostrano che non stiamo lasciando nulla di intentato per recuperare le somme dovute dalla Gema. Stiamo compiendo il massimo sforzo per far valere le nostre ragioni presso tutti gli organi di controllo competenti”. Lo ha detto ieri in Consiglio Comunale il Sindaco di Cerignola, Antonio Giannatempo, intervenendo nel dibattito, chiesto dal Partito Democratico, sulla situazione debitoria della società di riscossione dei tributi nei confronti del Comune. Un dibattito acceso, nel quale è stata sottolineata la consistenza del danno erariale subito dal Comune, 10 milioni di euro, e rimarcale le conseguenze che il mancato riversamento nelle casse dell’Ente delle quote dei tributi a questo spettanti potrebbero avere nei prossimi mesi per la città.

    “E’ necessario fare pressione sul governo nazionale perché intervenga per risolvere la grave situazione venutasi a creare a Cerignola”, ha detto nel suo intervento il consigliere del Pd Michele Longo, che ha chiesto come mai l’Amministrazione abbia aspettato mesi per intervenire sulla Gema e chiudere ogni rapporto con questa solo lo scorso 29 maggio, visto che già a maggio 2011 si erano registrate le prime avvisaglie delle difficoltà della società, che aveva cominciato a riversare con notevole ritardo al Comune le sue quote. “Perché è a gennaio che la situazione è scoppiata – ha risposto Giannatempo -. Fino agli ultimi mesi del 2011, seppure appunto con notevole ritardo, la società riusciva a saldare i conti. All’inizio dell’anno, invece, non abbiamo ricevuto praticamente nulla. Abbiamo atteso e sperato che la situazione della società si regolarizzasse. Così non è stato. Abbiamo dato ulteriore credito alla Gema, attendendo la formalizzazione del piano di rientro dal debito prospettato dalla controparte, ma nemmeno questo ha avuto concretizzazione. A quel punto, Cerignola, unico tra i comuni che hanno subito danni dalla Gema, ha deciso di chiudere i ponti optando per la decadenza della stessa dalle funzioni di concessionario per la riscossione dei tributi per il residuo carico del 2011 e non consegnandole i ruoli per il 2012. Noi riteniamo di avere la coscienza pulita. Abbiamo subito il danno, non aiutato Gema a fare i danni. Se qualcuno dimostrerà che abbiamo sbagliato qualcosa, pagheremo anche noi”. E’ stato invece il vicesindaco Roberto Ruocco, attraverso un minuzioso excursus dei fatti avvenuti negli ultimi dodici mesi, a rispondere alle sollecitazioni del consigliere Gianni Ruocco, dei “Moderati per Tonti”, che chiedeva chiarimenti sulle azioni giudiziarie avviate dal Comune nei confronti di Gema.

    Ruocco, sottolineando come la riservatezza sia d’obbligo nella gestione di questa vicenda “perché scoprire pubblicamente le proprie carte equivale a un clamoroso autogol a tutto vantaggio della controparte”, ha comunicato che “l’Amministrazione si è mossa all’inizio dell’anno, denunciando prima il danno erariale alla Procura della Corte dei Conti della sezione regionale di Bari e poi al Ministero dell’Economia. Convocata dalla Direzione regionale del Ministero, la Gema ha proposto un piano di rientro in base al quale sarebbe stato aperto un conto corrente intestato al Comune e su cui sarebbero affluite tutte le somme a questo spettanti”. Purtroppo, però, in quel momento sarebbero già entrate in scena le banche, che facevano da tesoreria alla Gema. Quando questa è entrata in crisi, gli istituti di credito avrebbero messo le mani sui soldi depositati sui conti intestati alla società. Il punto è che lo avrebbero fatto non soltanto per la quota riguardante l’aggio, cioè il compenso percepito da Gema per l’attività di riscossione, ma avrebbero incamerato anche le quote relative al capitale che invece appartengono al Comune. Sarebbe rimasto dunque alle banche anche il corrispettivo che gli istituti di credito avevano l’obbligo di trasferire, ogni dieci giorni, alla Tesoreria del Comune. Le banche, insomma, creditrici nei confronti della Gema, vrebbero trattenuto anche i soldi dell’Ente, cosa che non potevano e non possono fare.

    “A quel punto – ha aggiunto Ruocco – l’Amministrazione Comunale ha contattato i dirigenti degli istituti di credito coinvolti, che evidentemente non si aspettavano un intervento di questo tipo da parte nostra, facendo loro presente che non avremmo esitato neanche un minuto a rimarcare il loro personale coinvolgimento nella vicenda”. Contestualmente il Sindaco Giannatempo ha presentato un rapporto sulla situazione alla Procura della Repubblica di Foggia. “Abbiamo dunque investito della questione tutti gli organi deputati al controllo: Procura della Corte dei Conti, Ministero dell’Economia e Procura della Repubblica – ha proseguito il vicesindaco –. Cerignola è stato l’unico, tra gli oltre 60 comuni che si affidano alla Gema, a mettere in campo un’azione di questo tipo. Tutti gli altri sono fermi, tanto che dopo il nostro intervento gli organi giurisdizionali di controllo di sono chiesti il perché di questo immobilismo”.

    Il Comune ha deciso di non notificare alcun decreto ingiuntivo a Gema, “sarebbe costato 240mila euro e si capisce bene che non possiamo permetterci ora una spesa del genere”, ha chiesto al Ministero se siano stati emessi provvedimenti cautelativi nei confronti di Gema, senza però ricevere alcuna risposta. Cerignola vuole dare vita ad una azione comune con gli altri enti locali danneggiati dalla società foggiana: “Se ci muoviamo da soli non arriviamo a nulla; per questo abbiamo chiesto un incontro al presidente nazionale dell’Anci, Graziano Del Rio. E’ necessario un supporto forte, in questo momento: il problema si affronta solo se viene posto in termini politici, solo se dimostriamo che colpisce un numero importante di persone. Stiamo facendo tutto il possibile per recuperare i nostri soldi, ma dobbiamo evitare in questo momento di accentuare le difficoltà della Gema, perché i primi ad esserne danneggiati, e ulteriormente, saremmo noi. Faremmo torto a questa collettività se, invece di impegnarci tutti insieme e seriamente a centrare l’obiettivo prefissato, ci dividessimo su un presunto problema di responsabilità politica, che peraltro non può essere posto perché abbiamo energicamente denunciato il danno erariale subito”.

    1 COMMENT

    1. GIANNATEMPO DIMETTITI e fatela finita una volta per tutte.

      SIAMO STANCHI .

      ALLE PROSSIME SI VOTA BEPPE GRILLO E VOGLIO VEDERE SE AVRETE IL CORAGGIO DI CANDIDARVI O FARE POLITICA.

      MA QUANDO MI PIACE QUEL SERPENTE DI DECOSMO CHE NON APPARE E NON COMPARE DA NESSUNA PARTE, CHI TI COPRE????

      LO SCOPRIREMO SUBITO.

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