Il Direttore Generale della ASL Foggia, Vito Piazzolla, esprime solidarietà, a nome di tutta l’Azienda Sanitaria Locale, al dott. Luigi Zoppo e alla infermiera Antonella De Vito, vittime di aggressione mentre erano in servizio presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale “Tatarella” di Cerignola. “Una violenza – ha detto Piazzolla – che non trova alcuna giustificazione plausibile, ma solo una ferma condanna”. Il primo episodio ieri pomeriggio quando, durante lo svolgimento delle sue mansioni, il dottor Zoppo è stato aggredito, verbalmente e fisicamente, da una donna che pretendeva assistenza immediata per la propria figlia, indipendentemente dalle attività già in atto verso altri utenti. Sono in corso accertamenti sulla dinamica dei fatti. La Direzione Medica di Presidio ha chiesto a tutto il personale che ha assistito all’aggressione di fornire una relazione dettagliata.
Il secondo episodio questa mattina. Solo l’arrivo delle forze dell’ordine ha scongiurato che l’aggressione verbale alla infermiera De Vito avesse conseguenze peggiori. “Ci troviamo di fronte all’ennesimo – ha concluso Piazzolla – inaccettabile atto di prevaricazione ai danni di personale sanitario, chiamato a svolgere una delicata funzione al servizio della tutela della salute. Queste aggressioni devono indignare, ma non fermare l’attività di tutto il personale che, quotidianamente, esercita le proprie funzioni per il bene della comunità. Invito tutti, pertanto, ad andare avanti con lo stesso zelo in modo da continuare ad assicurare ai cittadini l’inviolabile diritto alla salute”. La Direzione Strategica ha garantito che l’Azienda fornirà tutte le tutele legali e si costituirà parte civile nell’eventuale procedimento a carico degli aggressori. La Direzione convocherà, inoltre, un tavolo inter istituzionale con le forze dell’ordine per stabilire strategie comuni, volte a garantire l’incolumità degli operatori che svolgono le proprie mansioni in una realtà così complessa come quella del sistema dell’emergenza-urgenza.
È proprio andando avanti con lo stesso zelo che accadono questi episodi. Mai visto in un ospedale un menefreghismo del genere. Tutti impegnati a fare niente e intanto i poveri malcapitati ad aspettare ore e ore in sala di attesa e magari rimandati a casa con una diagnosi sbagliata.
PRESIDIO DI POLIZIA PERMANENTE DI ALMENO DUE PERSONE E CONTROLLO COSTANTE SULL’OPERATO DI MEDICI ED INFERMIERI CONTROLLANDO CHE NESSUN PARENTE SALTI LA FILA ENTRANDO DALLA PORTA POSTERIORE COME HO VISTO FARE PER UNA UNGHIA INCARNITA DELLA FIGLIA DI UN INSERVIENTE MENTRE ERO DENTRO (RIPETO!) PER UNA FRATTURA AL PIEDE E FUORI GENTE IN FILA.LA COSA PIÙ BRUTTA È STATO VEDERE COME SEMBRAVA ESSERE UN DIRITTO DELL’INSERVIENTE ENTRARE DI “LATO” E COME IL
DOC HA SUPINAMENTE ACCETTATO LA COSA SENZA FIATARE.LICENZIARE CERTA GENTE PUÒ FAR SOLO BENE!
Ma un presidio permanente di forze dell’ordine niente ? È tanto difficile da attuare?
E la guardia giurata che sta a fare?