«L’approvazione della legge contro il caporalato offre nuovi strumenti per contrastare e debellare questa forma di schiavitù». Così Colomba Mongiello, componente della Commissione Agricoltura della Camera, e Dario Ginefra, coordinatore dei parlamentari pugliesi del PD, commentano il DDL che ha portato diverse novità nel settore agricolo, da sempre piaga della Capitanata e non solo. «Aver rafforzato il profilo sanzionatorio con la restituzione dei contributi pubblici o la confisca dei beni in danno delle aziende che utilizzino i caporali e sfruttino i lavoratori, come previsto dal disegno di legge approvato -affermano i piddini –, incentiva l’adesione ad una visione etica della produzione agricola. Nei campi italiani dobbiamo isolare chi non coltiva la legalità».
«Premiare i virtuosi e sanzionare gli scorretti, coloro che sporcano con il sangue il made in Italy. Premiare le filiere produttive capaci di valorizzare tradizioni, competenze e capacità di cui sono protagonisti anche i lavoratori. Le aziende che hanno aderito e aderiranno alla “rete di qualità” non hanno nulla da temere – proseguono i parlamentari –; al pari delle imprese che hanno fondato anche sulla buona occupazione il processo produttivo». Mongiello e Ginefra, infine, concludono: «La delegazione pugliese, con un odg del giorno a prima firma Mongiello e sottoscritto da tutti i deputati del PD Puglia, ha fatto propria la preoccupazione che gli indici di sfruttamento definiti dalla nuova norma possano avere un impatto dirompente sulle attività imprenditoriali agricole. Per questa ragione abbiamo impegnato il Governo, ove occorra anche a semplice criterio interpretativo, a chiarire che la sussistenza delle violazioni delle norme in materia di sicurezza e igiene nei luoghi di lavoro sia considerata indice di sfruttamento solo nelle ipotesi di evidenze gravi e reiterate. Siamo certi che i Ministri Orlando e Martina daranno seguito a tale impegno».