Circa un migliaio di persone, tra cui tanti tanti bambini, stanchi della “puzza” che ormai da mesi attanaglia Cerignola, dell’incuria in cui versano alcuni rioni e preoccupati per la propria salute, si sono radunati con striscioni e mascherine per manifestare davanti al Palazzo di Città alle ore 20 di giovedì 22 giugno; presenti anche alcune forze di opposizione ed esponenti del movimento dei “Ribellioni” e del comitato “Mò Avast”. L’appello lanciato sui social dalla signora Maria Sciscio, promotrice del sit-in, è stato quindi ampiamente accolto da una cittadinanza delusa, arrabbiata e spaventata che ha contestato – anche con toni decisamente aspri – non solo l’Amministrazione Comunale, accusata di non affrontare adeguatamente l’emergenza, ma anche coloro i quali in questo periodo sono stati accusati o quantomeno sospettati di effettuare sversamenti illegali nel sistema fognario.
«Siamo tutti convinti che questa amministrazione abbia fallito e che si debba dimettere – ha dichiarato in esclusiva per lanotiziaweb.it la promotrice della manifestazione Maria Sciscio –. Siamo scesi in piazza per questa situazione di disagio che stiamo vivendo a Cerignola. Non vediamo una chiara presa di posizione da parte del Sindaco e dell’Amministrazione Comunale che non è assolutamente sincera nei confronti dei cittadini». La preoccupazione espressa dal comitato non riguarda solo il caso più recente del depuratore – che ricordiamo essere stato sequestrato dai Carabinieri martedì 20 giugno -, l’Amministrazione viene anche incolpata di indifferenza riguardo l’inceneritore situato sulla strada per Manfredonia: «Durante la campagna elettorale Metta andava in giro con mascherine proclamando che, qualora fosse stato eletto Sindaco, sarebbe stato chiuso, cosa che non è avvenuta». I cittadini invocano a gran voce l’intervento della Prefettura presso cui è già in programma una manifestazione; tuttavia «se questo non accadrà –aggiunge Maria Sciscio –, noi continueremo a manifestare fino a quando non ci verrà dato ascolto».
Slogan, cori ed anche insulti nel corso del sit-in sino a quando, intorno alle 21:00 un nutrito manipolo guidato dagli esponenti del movimento dei “Ribellioni” si è allontanato da Piazza della Repubblica ed ha sfilato pacificamente in corteo – nonostante l’organizzazione del sit-in si sia dissociata –, proseguendo la contestazione lungo le principali vie cittadine per poi ricongiungersi al presidio intorno alle 22:00 quando la folla si è dispersa. Nonostante la situazione fosse incandescente e talvolta i toni decisamente sopra le righe, la manifestazione si è svolta senza nessun problema per l’ordine pubblico, con la speranza per i partecipanti – che attenderanno il prossimo Consiglio Comunale in attesa di novità – di essere riusciti a ridestare qualche coscienza finora sopita e a muovere qualche tassello diì un puzzle che si sta rivelando, giorno dopo giorno, sempre più intricato.