Una storia che apre una finestra di speranza e di possibile ripartenza per tutti quella di Vito e Lucia, rispettivamente di 74 e 73 anni, i quali per primi sono stati curati con anticorpi monoclonali. I coniugi, già affetti da diabete mellito, risultano positivi al tampone Covid-19 sabato 27 marzo. Le loro condizioni fin da subito sembrano complicate poiché il diabete è ormai noto essere, insieme ad altre patologie, fra i fattori di rischio maggiori per una progressione infausta della infezione. Dopo la segnalazione alla ASL di competenza della positività, è partita per loro una gara contro il tempo, per fare in modo che potessero ricevere la terapia con anticorpi monoclonali nel più breve tempo possibile. E’ bene ricordare, infatti, che si tratta di una terapia che deve essere somministrata nel più breve tempo possibile (entro 10 giorni dall’insorgenza dei sintomi) e nei pazienti che hanno manifestato sintomi definiti come “lievi” o “moderati” e che abbiano alcuni fattori di rischio (tra cui età superiore ai 65 anni e diabete di tipo II).
La professionalità e la competenza del dott. Mazzeo, Medico di Medicina Generale, ha consentito una segnalazione tempestiva, come pazienti eleggibili a tale terapia, alla struttura di riferimento. Il giorno 31.03.2021, a seguito della disposizione regionale del 22 Marzo 2021, presso la Struttura Complessa di Medicina Interna, del presidio Ospedaliero di Cerignola, diretta dal dott. Francesco Ventrella è stata avviata la terapia con anticorpi monoclonali nei pazienti affetti da Covid 19 e il giorno 01.04.2021 Vito e Lucia sono stati i primi a poter ricever l’infusione di tali anticorpi presso l’Ospedale di Cerignola.
La professionalità, la competenza, l’umanità e la tempestività con cui è stata attivata una gara contro il tempo, la gara contro la replicazione del Virus Covid-19, ha consentito a Vito e Lucia di vedere già a distanza di poche ore dalla terapia una graduale regressione dei sintomi. Il grazie, evidentemente, oltre che alla terapia i familiari lo rivolgono a tutta l’equipe della Medicina Interna, diretta dal dott. Ventrella. Una storia che restituisce speranza alla vigilia di una Pasqua complessa per molti.