Sono 28 i lavoratori “in nero” scoperti dai reparti della Guardia di Finanza in provincia di Foggia nell’ultimo mese. I controlli sono stati svolti, in particolare, a Cerignola, Manfredonia, Accadia, Cagnano Varano, San Marco in Lamis e Vieste. Le irregolarità riscontate dalle Fiamme Gialle hanno interessato 14 datori di lavoro titolari di attività di ristorazione, bar, pasticcerie, panetterie, rivendita di abbigliamento, ludoteche e un centro estetico che è risultato completamente sconosciuto al fisco in quanto sprovvisto di partita Iva. Da segnalare anche la posizione di un ristoratore di Cerignola che impiegava esclusivamente manodopera “in nero”. Nei confronti di 4 titolari delle citate attività è stata avanzata proposta di sospensione dell’attività imprenditoriale in quanto sono state accertate condizioni di lavoro irregolare e/o gravi violazioni in materia di tutela della salute e della sicurezza del lavoro. Il lavoro nero è piaga per l’intero sistema economico perché sottrae risorse all’erario, mina gli interessi dei lavoratori, spesso sfruttati, e consente una competizione sleale con le imprese oneste.
Sarei curioso di sapere questi esercenti per chi hanno votato alle scorse elezioni politiche e se evadono il fisco per necessità come li giustificano la Meloni e Salvini !
Solo un ristorante? Hanno tutti manodopera in nero, nel privato a Cerignola l’ 80% degli schiavi si fa il c…o in nero, senza uno straccio di contributo per la pensione, ovvio molta gente oggi vive con pensioni misere e i Signori Padroni comprano auto a 90.000€ o buttano i soldi a cretinate.