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    La Cicogna manda gli atti sul presunto abuso di via Vercelli alla Procura della Repubblica

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    Io sottoscritto Franco Metta,consigliere comunale di Cerignola,ivi nato il 16 ottobre 1951 e domiciliato alla via Falcone n.8,presso la segreteria politica del Movimento Politico “ La Cicogna”,di cui sono Presidente, espongo a codesta Procura quanto segue. Nell’estate scorsa fui destinatario di una missiva anonima, che allego( doc. n.1) Nella lettera mi si evidenziava un problema,che mi era già stato segnalato in precedenza da cittadini comuni e da ristoratori,infuriati per il trattamento di favore che riceveva uno di loro. Come la S.V. leggerà dalla missiva si trattava di una pedana,costituente veranda esterna di una pizzeria,all’insegna “ Anema e Core”,che mi precipitai ad andare a visionare. Rilevai immediatamente che le lamentele erano fondate. La veranda occupava metà della via Vercelli,trasformandola in strada a senso unico di circolazione; era pericolosa,in quanto posta dietro ad una curva: un vero sconcio. Rilevante anche l’altra parte del racconto. Secondo l’anonimo,dopo le vibrate proteste degli abitanti di via Vercelli( la strada civica occupata dalla veranda in questione) i Vigili Urbani erano intervenuti e il proprietario della pizzeria fece intervenire il suo commercialista. La S.V. non mancherà di rilevare questa prima stranezza: avrei capito l’intervento del progettista,del tecnico insomma,ma la materia non riguardava punto una questione di competenza del commercialista. La spiegazione offerta dall’anonimo era nella carica pubblica ricoperta dal commercialista: assessore alla urbanistica del Comune di Cerignola. Noti la S.V. l’icastica descrizione dell’intervento del suddetto signore,sintetizzata efficacemente nella frase “M’ la ved ghei”, che tradotta dal vernacolo significa: “me la vedo io”. In data 14 settembre ( doc.n.2) quale consigliere comunale,mi rivolsi al responsabile dell’annona e commercio tenente della Polizia Municipale Dimunno,nonché ai signori ingegneri Amato e Mastroserio per conoscere lo stato della situazione. Era regolarmente autorizzata la veranda? Era stata realizzata in maniera conforme alla autorizzazione? Chiedevo di sapere e suggerivo,nel caso la situazione non fosse perfettamente in regola,la necessità di adottare i provvedimenti del caso,sia repressivi dell’eventuale abuso, sia diretti alla rimozione di un manufatto eventualmente non in regola. Il 15 settembre ( doc. n.3) il quotidiano “L’Attacco”, a pagina 7,si occupava della questione e le informazioni fornite dall’anonimo risultavano confermate. Sia per quanto attiene la irregolarità dell’insediamento, sia soprattutto per quanto riguarda la presenza,all’atto dell’accertamento,del commercialista-assessore del titolare della pizzeria. Sul punto vi sono dichiarazioni virgolettate del titolare Vincenzo Parlati e dello stesso assessore-commercialista,nonché dell’assessore alla sicurezza e alla legalità(sic!) Reddavide. Dunque,pare certo che all’atto della verifica il De Cosmo,assessore-commercialista,segnalato dall’anonimo come presente,effettivamente c’era! La mia richiesta di chiarimenti rimase inevasa,tanto che il 23 settembre(doc.n.4 , n.5, n.6) sollecitai all’ingegner Mastroserio,all’ing. Amato e al Tenente Dimunno, un riscontro,a mezzo raccomandate a.r. regolarmente recapitate. Il primo ottobre scorso(doc. n.7) l’ingegner Mastroserio si chiamò fuori: il Suo settore non aveva svolto alcuna attività al riguardo. Il 7 ottobre anche l’ing. Amato mi rispose(doc. n.8). Dalla lettura della missiva pare che anche l’ing. Amato non sia informato di nulla,in quanto,come la S.V. leggerà,si rivolge al Comandante della Polizia Municipale per chiedere informazioni su eventuali attività illecite. A tutt’oggi,25 ottobre, non mi è pervenuta alcuna informazione sull’accaduto,su eventuali irregolarità,su verbali di contestazione dell’illecito,su provvedimenti adottati o da adottare. Nulla! Un muro di gomma. E ciò anche in spregio ai poteri di vigilanza e controllo,che sono attribuiti a ciascun consigliere comunale nell’esercizio delle proprie funzioni. La situazione,riassuntivamente,mi pare questa. C’è una situazione di fatto,apparentemente illecita; comunque,soggetta a verifica di regolarità;c’è una presenza inspiegabile e certamente (almeno) inopportuna di un assessore,che ha un personale e professionale interesse alla vicenda; c’è un consigliere comunale che richiede informazioni,che non riesce ad ottenere. Quel che posso ipotizzare è che siano stati omessi atti doverosi di ufficio. Che si sia guadagnato tempo e fatto in modo che,con il sopravvenire della cattiva stagione, la pedana sia stata rimossa. Non mi si dice se provvedimenti siano stati adottati o meno: il che è grave,perché nella seconda ipotesi i provvedimenti doverosi sarebbero stati omessi. A questo punto non mi rimane che esporre a codesta Procura i fatti,come ho provato sin qui a fare, e trasmettere i documenti citati. Verifichi l’Ufficio la sussistenza o meno di estremi di condotte rilevanti penalmente. Aggiungo che in pari data ho richiesto a mezzo della missiva che allego (doc.n.9) direttamente al Comandante dei Vigili Urbani copia del verbale di sopralluogo effettuato in via Vercelli;tanto nella mia qualità di consigliere comunale. Se e quando avrò nuove informazioni,sarà mia premura informarne codesto ufficio con un apposito seguito al presente esposto. Ossequi.

    3 COMMENTS

    1. ma il prblema di via Vercelli non e’ ancora stato risolto ? Insomma, meglio metterlo via e passare ad argomenti piu’ seri, non si puo’ passare talmente tanto tempo a parlare di piccole beghe! Soprattutto i politici dovrebbero parlare piu’ spesso di come migliorare il Paese e lasciar stare le quisquilie ! Come dice il mio commercialista, “capaci tutti a parlare e a non fare” !

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